Dietro i “lustrini” delle vacanze in Versilia spesso ci sono situazioni di sfruttamento e illegalità. Difficile raccontarle perché uscire allo scoperto significa, spesso, perdere il lavoro
Si chiama lavoro grigio ed è uno dei mali che affligge il turismo in Versilia. Contratti regolari sulla carta che si traducono, in concreto, in sfruttamento ed elusione sui contributi per i dipendenti. Una realtà diffusa in Versilia, come denuncia il sindacato Filcams Cgil. Ma come raccontano anche i lavoratori stagionali.
Abbiamo raccolto alcune delle loro storie, anonime. Perché mostrare il proprio volto, denunciare, fare vertenza significa «uscire dal giro – spiega il segretario della Filcams, Massimiliano Bindocci – non essere più assunti da nessuno». Le denunce però sono in aumento: in un anno sono addirittura raddoppiate raggiungendo quota 340. Anche se il fenomeno sembra essere più legato al proporzionale aumento dell’irregolarità nelle professioni del settore turistico che a una maggiore consapevolezza dei propri diritti.
Di certo, spiega il responsabile della Cgil Versilia, Paolo Bruni, la scarsa qualità del lavoro si traduce nella scarsa qualità dell’offerta turistica. Con un danno per tutta la Versilia.
(da Il Tirreno)
QUI il video delle testimonianze (da Il Tirreno)
Il fenomeno del “lavoro grigio” è già stato al centro di iniziative di denuncia a cura di Filcams-Cgil.