Un Avviso comune delle parti sociali per un sostegno ai pubblici esercizi e alla ristorazione collettiva, commerciale e turistica. Coinvolti oltre 1,5 milioni di addetti di circa 300mila aziende.
Una lettera al Ministro del lavoro Andrea Orlando, sottoscritta unitariamente dai sindacati e dalle associazioni di categoria che firmano il contratto nazionale di lavoro per i dipendenti da aziende dei settori pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale e turismo. Un “avviso comune” per chiedere sostegni mirati per tutto il comparto in termini di cassa integrazione a salvaguardia dell’occupazione e interventi a favore delle imprese che rappresentano una fetta molto importante dell’economia del Paese.
A seguire, il testo dell’avviso inviato al ministro e firmato dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e dalle associazioni d’impresa Fipe, Angem e Alleanza delle Cooperative Italiane dei Servizi (Legacoop-Produzione&Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci-Servizi).
Illustrissimo Ministro,
le Parti scriventi sottoscrivono il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che nei settori rappresentati è applicato da oltre 300.000 imprese, che danno lavoro a oltre 1,5 milioni di persone, di cui circa 1 milione di lavoratori dipendenti.
Come noto, i settori rappresentati risultano, purtroppo, tra quelli che più di altri hanno subito, a partire dal febbraio 2020, e continuano a subire le conseguenze della pandemia a cui si sono aggiunte quelle derivanti dal conflitto russo-ucraino per effetto dei rincari dell’energia e delle materie prime in generale e per le conseguenze che da essa derivano sia in relazione al ridotto flusso turistico, già in sofferenza, sia sulla capacità di spesa da parte del consumo interno.
Il perdurare di questa gravissima situazione, i cui effetti imprevisti ed imprevedibili stanno interessando in maniera drammatica tutto il settore, pongono a rischio l’esistenza di migliaia di imprese del settore con la conseguente perdita dell’occupazione per i loro dipendenti. Mai come in questo momento è necessario preservare l’occupazione anche al fine di non disperdere professionalità acquisite necessarie al momento della ripresa.
I recenti provvedimenti del Governo, contenuti nel Decreto Legge 21 marzo 2022, n. 21 “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” escludono completamente le imprese del settore della ristorazione dalle misure straordinarie in materia di integrazione salariale. Per tali motivi le Parti richiedono, che anche le imprese del settore siano ricomprese nelle misure previste in tema di Cassa Integrazione al fine di salvaguardare l’occupazione assicurando anche ulteriori risorse per il finanziamento degli stessi ammortizzatori sociali, senza alcun onere aggiuntivo per le imprese.
Disponibili anche ad un incontro urgente al fine di elaborare insieme un piano organico di interventi per le imprese e i lavoratori del settore che contribuiscono in modo determinante all’economia e all’immagine del Paese, nonché al successo delle filiere strategiche legate al turismo e all’agroalimentare italiano, restiamo in attesa di un cortese riscontro, Le auguriamo buon lavoro e porgiamo distinti saluti.