Come è noto da un po’ di tempo si sta tentando di dare vita ad un patto per la Salute. Si tratta di quell’accordo tra lo Stato e le Regioni che disciplina, per l’arco temporale di riferimento, le politiche che determineranno l’impiego delle risorse destinate alla tutela della salute pubblica.
Il punto di partenza del Patto è la determinazione del fabbisogno del Servizio Sanitario Nazionale e dei fabbisogni Regionali perché, come noto, la sanità è ormai organizzata regionalmente, riproponendo di anno in anno il problema di garantire lo stesso livello di prestazioni, di qualità e di efficienza in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.
Il finanziamento del Servizio sanitario a cui concorre lo Stato deve essere quindi commisurato alle prestazioni che si vogliono garantire e ai costi delle strutture necessarie, comprese le risorse umane, impiegate nella produzione del “bene salute”.
In un’epoca nella quale il bisogno di salute è molto differenziato, tra coloro che hanno necessità di un’assistenza totale perché non più autosufficienti e coloro che per raggiungere il pieno livello di benessere esprimono una domanda di prestazioni ai limiti della medicina ufficiale, il Servizio Sanitario Nazionale stabilisce che le attività a carico dello Stato possono essere solo quelle previste nei LEA, i livelli essenziali di assistenza. I Lea, infatti, sono delle liste di prestazioni che vengono ritenute essenziali per tutelare la salute dei cittadini, i cui costi sono totalmente a carico dello Stato, per coloro che versano in particolare stato di bisogno, oppure compartecipati dal paziente (il cosiddetto ticket). Il problema principale è garantire in tutte le Regioni tali livelli di assistenza essendo il nostro un Paese con grandi differenziazioni tra nord e sud.
I Lea sono, come noto, determinanti anche per il funzionamento dei Fondi Sanitari Integrativi. Infatti il termine “integrativo” è proprio riferito ai LEA: sono integrative le prestazioni non contemplate nei LEA e sono “integrativi” i Fondi che erogano, tra le risorse garantite ai propri iscritti, come stabilito dalla normativa di settore, almeno il 20% delle proprie risorse in prestazioni integrative.
Le Casse e i Fondi per la sanità integrativa che afferiscono ai contratti del terziario, turismo e servizi, hanno, negli ultimi anni migliorato il rapporto tra contributi raccolti e prestazioni erogate come anche la qualità dei propri piani sanitari. L’obiettivo di essere fondi maggiormente integrativi dipende anche dal rapporto che si vuole rafforzare con la sanità pubblica con una visione generale dove anche le regole devono sostenere le esperienze contrattuali che non hanno finalità di lucro. Una nota di merito che premia il costante impegno delle parti sociali, che qualche anno fa hanno sottoscritto un protocollo condiviso per la Governance degli enti, consapevoli che la qualità delle prestazioni agli iscritti vadano di pari passo con la correttezza e la trasparenza della gestione di ogni singolo Ente.
È su questa linea che si può affermare la coerenza dell’attività dei Fondi sanitari integrativi dei settori di nostra competenza con le politiche sanitarie adottate dallo Stato e il concreto sostegno al Servizio Sanitario Nazionale nella tutela dalla salute pubblica.
Ci auguriamo che il ruolo strategico dei Fondi Sanitari Integrativi sia tenuto in debita considerazione all’interno del Patto per la Salute. Infatti, se è vero che bisogna distinguere i fondi contrattuali dagli altri, servono regole nuove al fine di garantire standard qualitativi delle prestazioni e una vera integrazione tra i Fondi ed il Servizio Sanitario Nazionale. Questo nella condivisione dei principi di universalità, uguaglianza ed equità nell’accesso alle prestazioni e nella centralità della persona.
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I Fondi sanitari dei settori Commercio – Turismo – Servizi
Fondo ASIM – CCNL Multiservizi/Pulizie
ASTER – CCNL Terziario Confesercenti / CCNL Turismo Confesercenti
CADIPROF – CCNL Studi Professionali
CASSA PORTIERI – CCNL Dipendenti da proprietari di fabbricati
CAS.SA.COLF – CCNL Lavoro domestico
COOPERSALUTE – CCNL Distribuzione Cooperativa
Fondo EST – CCNL Terziario Confcommercio / CCNL Turismo Confcommercio / CCNL Farmacie Private e Speciali
FASIV – CCNL Vigilanza privata / Servizi Fiduciari
FAST – CCNL Turismo Federalberghi /Federcamping
FONTUR – CCNL Turismo Federturismo /Catene alberghiere
QuAS – Quadri CCNL Confcommercio (terziario e turismo)