Oggi a Roma, alle 10, le lavoratrici e i lavoratori dei settori della Filcams Cgil, insieme alla Cgil e una rete di associazioni laiche e religiose riunite nell’Assemblea “Insieme per la Costituzione”, si sono ritrovati per la Manifestazione nazionale indetta in difesa del diritto alla salute, per il rilancio e la difesa del Servizio Sanitario Nazionale e per pretendere salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Da piazza della Repubblica a Piazza del Popolo per chiedere e risorse e interventi mirati per rilanciare un sistema sanitario nazionale, pubblico e universale, ora in forte difficoltà.
“Negli ultimi anni si sono susseguiti tagli e depotenziamenti, sono diminuite le risorse economiche e organizzative destinate alla sanità, con una continua svalutazione del personale e peggioramento dei servizi, a partire da quelli in appalto”, afferma il segretario generale della Filcams Cgil, Fabrizio Russo dalla manifestazione.
All’interno del servizio sanitario pubblico, negli ospedali, nelle residenze per anziani, nei presidi sociosanitari sono numerosi e importanti i servizi in appalto che fanno riferimento alla Filcams: mense, pulizie e sanificazione, vigilanza ecc., attività accessorie, ma indispensabili per il corretto funzionamento del sistema e per garantire ambienti salubri e sicuri. Ma la pratica dei tagli e degli affidamenti, spesso e nei fatti, al massimo ribasso, mette in discussione, oltre alla salute e sicurezza, le condizioni di vita e di lavoro delle migliaia di lavoratrici e lavoratori che operano in appalto.
“È indispensabile investire le necessarie risorse nel settore, programmare e pianificare gli interventi coinvolgendo le organizzazioni sindacali” prosegue Russo, “servono gare di appalto che garantiscano la stabilità occupazionale e reddituale, controlli e verifiche, sostegno alla formazione e professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, per un modello di sanità pubblica, universale e inclusiva.”
“Così come – conclude Russo – il diritto al lavoro e ad un lavoro sicuro sono diritti fondamentali che il Governo deve assumere come prioritari e non più rinviabili. È inaccettabile che si continui a morire di lavoro, come recentemente successo ad un nostro iscritto, Abdellatif, in un appalto di pulizie presso una impresa di Udine. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le Istituzioni.”