Le lavoratrici e i lavoratori assunti con contratto nazionale per l’industria turistica potranno contare, dal prossimo anno, su nuove prestazioni di welfare erogate dall’ente bilaterale di settore EBIT.
Le parti sociali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno raggiunto nei giorni scorsi un accordo con le associazioni di categoria Federturismo (Confindustria) e AICA per garantire da parte dell’ente bilaterale l’erogazione di contributi a tutela della genitorialità e destinate all’assistenza agli iscritti e ai familiari non autosufficienti. Le aziende associate potranno attuare, inoltre, un programma di formazione post Covid per percorsi di riqualificazione e aggiornamento su temi che interessano la transizione digitale e verde o sui cambiamenti che interessano i modelli organizzativi aziendali.
“Questo è un accordo importante – dichiara Fabrizio Russo, segretario nazionale di Filcams Cgil con delega alla filiera del turismo – che mette a disposizione le risorse delle bilateralità a sostegno dei lavoratori in un momento ancora di assestamento del settore dopo la fase pandemica”.
Nel dettaglio, i contributi previsti dall’accordo sono:
· per il sostegno alla genitorialità, l’erogazione di un’una tantum di 200 euro per, al massimo, un figlio fiscalmente a carico e di età compresa tra zero e 18 anni;
· per familiari non autosufficienti: una tantum di 500 euro al dipendente iscritto a Ebit con familiare, convivente e non, a cui sia stata riconosciuta una invalidità al 100% oppure con disabilità grave come nei casi previsti dalla legge 104 del 1992.
I contributi saranno erogabili agli iscritti con reddito ISEE pari o inferiore a 25mila euro annui e comunque dipendenti di aziende che applicano integralmente il Contratto Nazionale di Lavoro dell’Industria Turistica. I fondi messi a disposizione fanno parte delle risorse residue, legate al sostegno al reddito, accantonate dall’ente bilaterale nazionale EBIT.
Per quanto riguarda i percorsi di formazione previsti dall’accordo (riqualificazione e aggiornamento) le aziende potranno concorrere al cofinanziamento di progetti realizzati anche esternamente all’azienda e al di fuori dell’orario di lavoro, per un massimo di 16 ore a progetto.
Tutte le nuove prestazioni saranno operative dal mese di febbraio 2023.