La segretaria generale Maria Grazia Gabrielli intervistata a RadioArticolo1: “È ancora diffusa l’idea che quello nel settore del turismo sia un impiego mordi e fuggi, con forme che possono non rispettare il contratto. È sbagliato. Rilanciamo l’impegno per informare i lavoratori stagionali dei loro diritti”
La stagione estiva è ormai alle porte, e il turismo è probabilmente il settore economico del nostro Paese più vicino all’uscita dalla crisi. I numeri sono lì a dimostrarlo, eppure si tratta di un segmento in cui lo sfruttamento è molto più diffuso di quanto non si creda. “È una situazione che purtroppo si ripete negli anni, a ogni stagione, anche in quelle aree in cui si è lavorato di più per la destagionalizzazione. È ancora largamente diffusa l’idea che il lavoro turistico sia un impiego mordi e fuggi, che possa giustificare retribuzioni spesso in grigio o in nero, con forme contrattuali che non rispettano il contratto nazionale di lavoro. È una logica sbagliata in cui si prova a risparmiare o a non riconoscere la giusta dimensione del lavoro”. A dirlo, ai microfoni di RadioArticolo1 è Maria Grazia Gabrielli, segretario generale della Filcams Cgil.
Eppure le regole per tutelare i lavoratori stagionali in Italia esistono, quindi quello dello sfruttamento è un problema soprattutto di responsabilità e di etica delle aziende. “Il numero di vertenze per i mancati pagamenti, per gli orari e i riposi con cui ogni anno si chiude la stagione turistica – continua Gabrielli – sono lì a testimoniarlo. C’è evidentemente una responsabilità delle imprese, in un Paese in cui da troppo tempo ancora non si riesce a capire che il lavoro è centrale, e lo è per ogni settore”. Ma nel turismo, forse questa importanza è ancora maggiore, “perché il lavoro qualifica l’offerta. I lavoratori sono ambasciatori del turismo rispetto a chi visita il nostro Paese”. Quindi “non mettere al centro il lavoro e le sue norme” significa non aver ancora compreso che “il turismo può rappresentare una grande risorsa ancora sottoutilizzata per rimettere al centro la dignità e la qualità con cui vengono trattati e con cui si danno risposte ai lavoratori”.
Nel turismo, tra l’altro, spesso si registra una scarsa consapevolezza dei propri diritti. “I lavoratori – conferma Gabrielli – a volte non conoscono il proprio contratto. Abbiamo bisogno di una sorta di rialfabetizzazione costante a partire dai giovani, che magari svolgono l’attività come lavoratori stagionali durante la pausa nel percorso scolastico. C’è sicuramente una scarsa consapevolezza dell’esistenza di norme e regole, quindi anche dei propri diritti e dei propri doveri”.
Lavoro turismo: Non c’è turismo senza tutele
Vedi la campagna
Di qui nasce l’idea della campagna di informazione e comunicazione della Filcams Cgil, per informare i lavoratori sulle tutele a cui devono poter avere accesso, composta da una pagina dedicata sul sito del sindacato. “Diffonderemo la campagna – spiega il segretario generale del sindacato – utilizzando tutti gli strumenti possibili, ma mantenendo un punto saldo: saremo lì dove i lavoratori passeranno la stagione a lavorare. Quindi saremo sulle spiagge, nelle città d’arte e nelle nostre sedi, che non chiuderanno durante il periodo estivo”.
“Al termine della stagione – conclude Gabrielli – saremo poi con le lavoratrici e i lavoratori, per dare loro tutte le informazioni anche sui diritti di precedenza, per controllare le buste paga e la loro esperienza lavorativa. Sarà una campagna social, ma sarà anche, com’è nella storia della nostra organizzazione, una campagna che vedrà la Filcams nei luoghi di lavoro”.
(fonte: Rassegna.it)