Fabrizio Russo: “Subito una grande vertenza per uscire da uno stato drammatico di precarietà”
Tra conquiste e nuove sfide da affrontare non si interrompe il percorso di lotta e mobilitazione per il riconoscimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del Terziario.
Sull’onda dell’imponente mobilitazione con la quale si è chiuso il 2023, che ha visto gli addetti dei settori del Terziario e del Turismo scendere in piazza in tutta Italia alla vigilia delle feste natalizie, nel 2024 è stata raggiunta un’intesa per la quasi totalità dei contratti che attendevano il rinnovo da anni.
Sono undici i contratti nazionali siglati unitariamente da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dall’inizio dell’anno, contratti che si applicano complessivamente a oltre 6 milioni di lavoratrici e di lavoratori.
I primi sono stati, a febbraio, i contratti degli Studi professionali e della Vigilanza e dei Servizi di Sicurezza, ai quali hanno fatto seguito tra marzo e aprile i quattro contratti del Terziario, per le imprese legate a Confcommercio, Federdistribuzione, Distribuzione cooperativa e Confesercenti. È stata poi la volta dell’intesa per le lavoratrici e i lavoratori del comparto Acconciatura ed estetica artigianato, a maggio, mentre tra l’inizio di giugno e la fine di luglio sono stati siglati quattro tra i contratti nazionali della filiera del Turismo, della Ristorazione e della Cultura, partendo con Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva e Commerciale, per proseguire con Federalberghi e Faita, con le imprese del Turismo afferenti a Confesercenti, e infine Fiavet Confcommercio per il comparto delle agenzie di viaggio.
La spinta della mobilitazione non si è esaurita con i risultati raggiunti ed è tornata in primo piano con l’interruzione della trattativa che era in corso per il rinnovo del contratto dell’Industria turistica con Aica Federturismo – Confindustria: di fronte alla volontà delle parti datoriali di determinare gravi peggioramenti sul fronte normativo e la non disponibilità mostrata a discutere dei necessari aggiornamenti salariali, i sindacati di categoria non hanno potuto fare altro che prendere atto della rottura delle trattative e programmare azioni di protesta per riportare al centro della discussione le priorità retributive e normative da loro avanzate.
La mobilitazione non è più un evento episodico, c’è un tavolo sempre aperto, ed è quello della vertenza per la qualità dell’occupazione di tutti i settori e i comparti professionali che la Filcams rappresenta.
“È necessario andare avanti e continuare la mobilitazione per migliorare condizioni di lavoro e retribuzioni di chi presta attività nei settori a maggior incidenza di precarietà e lavoro povero”, ha detto Fabrizio Russo, Segretario Generale della categoria.
“Abbiamo posto al centro della nostra attività l’umanità del lavoro, un obiettivo imprescindibile che tiene insieme tutti gli altri, dalle vertenze ai rinnovi. E questo significa, come prima cosa, garantire dignità del lavoro e rispetto per le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo”.