Riparte la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Coop (e della distribuzione cooperativa in generale) che da più di 4 anni sono senza rinnovo del contratto.
Le Federazioni Nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno deciso di tenere alta l’attenzione e promuoveranno iniziative per denunciare una situazione ormai insostenibile: aumenti salari fermi al 2013 e una lunga lista di richieste peggiorative che le COOP hanno posto al tavolo.
L’obiettivo ovviamente è riaprire il tavolo, ma su basi diverse, su un’alternativa a quella che fino ad oggi hanno delineato le cooperative.
Per la Filcams CGIL il Contratto Nazionale non può essere rinnovato per restituire, una platea fatta per oltre il 50% da part time sotto le 24 ore vive già una condizione di forte criticità salariale. Non si può portare alle lavoratrici e ai lavoratori un rinnovo che riduce il salario e peggiora le condizioni di lavoro.
Il rinnovo del Contratto Nazionale diventa una priorità anche per far ripartire la contrattazione di secondo livello e affrontare quello che sta avvenendo a livello territoriale e aziendale: la tutela dell’occupazione innanzi tutto; l’urgenza di intervenire in modo netto sulle condizioni di lavoro, dai punti vendita ormai c’è una richiesta di aiuto unanime; il dovere di rimettere al centro l’inclusione, serve farlo subito, proprio adesso che aumentano i processi di terziarizzazione, il rischio espansione del franchising e l’uso spropositato di interinali.