In un sabato pomeriggio di metà ottobre, con un clima primaverile tipico delle ottobrate romane, in migliaia sono arrivati nella capitale per manifestare contro gli atti violenti di un gruppo di matrice fascista che il 9 ottobre hanno distrutto la sede della Cgil.
Promossa da Cgil, Cisl e Uil, la manifestazione ha visto la partecipazione di tante altre realtà dell’associazionismo e del mondo politico, ma anche di singoli cittadini tornati a piazza San Giovanni per rivendicare la democrazia, la libertà di manifestare, la contrarietà verso tutti i fascismi e le forme di violenza.
Antifascisti sempre, è stata la risposta forte arrivata anche dalla piazza, e nei giorni successivi, anche dal Parlamento. Camera e Senato, infatti, hanno approvato gli ordini del giorno del centrosinistra per sciogliere Forza Nuova e le realtà fasciste e del centro destra per contrastare tutte le realtà eversive
L’odg impegna il governo “a valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista, artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana”.
La mozione presentata dal centrodestra, impegna invece l’esecutivo “a valutare le modalità per attuare ogni misura per contrastare tutte – nessuna esclusa – le realtà eversive che intendano perseguire il sovvertimento dei valori fondamentali dell’ordinamento costituzionale e, di conseguenza, che rappresentano un concreto pericolo per l’impianto democratico e a valutare le modalità per dare seguito, per quanto di competenza e secondo legge, alle verifiche e agli accertamenti della magistratura in ordine agli episodi del 9 ottobre 2021”.
La Filcams ha partecipato numerosa, con tutti i territori, le strutture regionali, i delegati e le delegate venuti a Roma per far sentire forte la propria presenza. Colpire la Cgil vuol dire colpire ognuno di noi, e tutti si sono sentiti violati e colpiti come se fosse stata distrutta la propria casa, ma la solidarietà e la partecipazione manifestata rappresenta ancor di più la forza della confederazione, sempre e ancor di più Collettiva.
“Serve un grande cambiamento per costruire una società più giusta e compiutamente democratica” ha detto dal palco di San Giovanni a Roma Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, “essere antifascisti non significa, essere contro qualcuno, ma essere per la democrazia e per le garanzie sancite dai diritti della Costituzione”.
Con la prima grande manifestazione dopo il difficile periodo della pandemia, Cgil, Cisl e Uil si sono ripresi la piazza, perché dignità e rispetto del lavoro siano sempre al centro dell’azione politica e sindacale.