Si chiude la due giorni della nuova edizione do The New Order 2023, nella suggestiva location della Leopolda e Firenze, allestita per l’occasione con le parole d’ordine Mobilitazioni – Contratti, Appalti, Umanità del Lavoro.
Più di 300 delegate e delegati si sono confrontanti in 14 tavoli tematici legati ai contratti nazionali della categoria, per poi riportare alla platea la sintesi del lavoro di concertazione.
I lavori sono stati intervallati da ospiti interni ed esterni che hanno arricchito il dibattito e contribuito a porre le basi per gli obiettivi futuri.
“Grazie per il lavoro svolto in questi due giorni, la Filcams non è più la categoria degli invisibili” Fabrizio Russo segretario generale Filcams Cgil ha chiuso i lavori della Leopolda confermando i temi affrontati in questi giorni dalla categoria.
“Ci sono i presupposti per una mobilitazione che coinvolga direttamente anche la Filcams, sulle problematiche riconducibili ai nostri settori.”
Tra le priorità della categoria, Fabrizio Russo ha ricordato: la firma dei tanti contratti nazionali ancora non rinnovati; la modifica delle norme sugli appalti che non tutelano le lavoratrici e dei lavoratori e l’impegno della Filcams per una nuova Umanità del lavoro.
Appuntamento per tutti il 6 maggio a Bologna per la prima delle 3 manifestazioni indette da Cgil, Cisl e Uil.
Il primo giorno, il 3 maggio, sono intervenuti: Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, mentre nella seconda giornata di lavori, il 4 maggio: Dario Nardella, sindaco di Firenze, Nicola Marongiu, Coordinatore Area Contrattazione CGIL Nazionale, Paolo Notarnicola della Rete degli Studenti Medi, Niccolò Piras dell’UDU – Unione degli Universitari.
L’intervento di Nicola Marongiu – Coordinatore Area Contrattazione CGIL Nazionale, è stato incentrato su approfondimenti riguardo al nuovo Decreto Lavoro – contratti a termine, reintroduzione voucher, lavoro intermittente – un DL che sacrifica la qualità per una risposta di carattere quantitativo.
“In merito alla rappresentanza, c’è un impegno da parte della Confederazione per evitare il dumping contrattuale, un punto da risolvere e non trascurabile” ha affermato Marongiu, “per questo rivendichiamo dal Governo delle regole di carattere diretto e indiretto che possano rafforzare tutte quelle norme che vincolano l’applicazione dei CCNL delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative, a salvaguardia della contrattazione collettiva, che garantisce diritti e tutele per le lavoratrici e per i lavoratori.”
“I Pcto (ex alternanza scuola lavoro) sono dei percorsi in cui agli studenti viene spiegato come produrre, come compiere praticamente un lavoro, ma non vengono forniti gli strumenti per formare un lavoratore con diritti e tutele” ha dichiarato Paolo Notarnicola della Rete degli Studenti Medi.
“La rappresentazione plastica della normalizzazione della precarietà è espressa dal DL Lavoro, in cui è stato istituito un fondo per i decessi in Pcto, preventivando di fatto la possibilità che all’interno dei percorsi di formazione possano accadere incidenti anche mortali.
Questo si traduce in un solo modo, che Lorenzo, Giuseppe e Giuliano, i tre ragazzi deceduti in questi percorsi, non sono stati vittime di tragici incidenti imprevedibili, ma vittime di un modello di lavoro che si impone nel Paese in cui la vita umana, le passioni, le attitudini personali sono solo qualità collaterali di lavoratori che sono sempre più considerati alla stregua di macchine produttive. Dov’è l’umanità del lavoro?”
“Quante e quanti di noi iniziano a lavorare nella ristorazione e nel turismo per potersi pagare l’affitto e finiscono per perdere la borsa di studio? Dobbiamo lavorare insieme per fare capire che un’alternativa c’è, è quella della garanzia del diritto allo studio e di condizioni lavorative stabili e conciliabili con i tempi di vita” il contributo di Niccolò Piras dell’ UDU – Unione degli Universitari pone l’attenzione su un aspetto molto importante: “Sempre più nelle nostre università vediamo il nostro diritto allo studio contrapposto al diritto al lavoro di lavoratrici e lavoratori dei servizi: vogliamo spezzare la catena di appalti al ribasso per garantire insieme una vita dignitosa e servizi di qualità.”