Il Congresso di UNI Europa a Belfast per il futuro della contrattazione collettiva

Dal 25 al 27 marzo 2025, Belfast ha ospitato la sesta conferenza UNI Europa, un evento chiave per il futuro del sindacalismo europeo. Un appuntamento cruciale per riaffermare la centralità della contrattazione collettiva e rilanciare l’azione sindacale in un’Europa attraversata da crisi economiche, sociali e politiche.

L’apertura: un nuovo capitolo per UNI Europa
Il congresso si è aperto con gli interventi istituzionali di leader sindacali e politici di primo piano, tra cui Micky Murray, sindaco di Belfast, e Michelle O’Neill, Prima Ministra dell’Irlanda del Nord. È stata anche l’occasione per celebrare il 25° anniversario di UNI Europa, con i discorsi di Peter Hellberg (Presidente UNI Europa), Christy Hoffman (Segretaria Generale UNI Global) e Oliver Roethig (Segretario Regionale UNI Europa).

Real Say, More Pay: la contrattazione al centro
Il tema cardine del congresso è stato “Real Say, More Pay” (Più voce, più salario), una campagna che mirava a rafforzare la contrattazione collettiva in Europa. Il primo giorno ha visto una serie di panel dedicati al rinnovamento del sindacato, alle campagne settoriali e al ruolo delle multinazionali nei negoziati. Il secondo giorno, invece, si è focalizzato sulla necessità di un quadro normativo europeo che garantisse la copertura dell’80% dei lavoratori da contratti collettivi, con l’iniziativa “No Public Contract Without Collective Agreement” (Nessun appalto pubblico senza contratto collettivo), oltre al contrasto delle pratiche antisindacali e dei bassi salari. 

La partecipazione della Filcams Cgil
La Filcams era presente con una delegazione che ha partecipato attivamente ai lavori del congresso, portando il proprio contributo su diversi temi centrali del programma. Gli interventi della delegazione hanno toccato questioni chiave come il rafforzamento della contrattazione collettiva, la difesa dei diritti dei lavoratori del commercio e dei servizi, le sfide poste dall’automazione e dalla digitalizzazione, nonché la necessità di un impegno più incisivo per la parità di genere e la tutela del lavoro precario.
Intelligenza artificiale, transizione verde e benessere sul lavoro
Un altro punto centrale è stata la risposta sindacale alle sfide del futuro per il lavoro. Si è parlato di digitalizzazione, intelligenza artificiale e di come queste trasformazioni abbiano impattato i diritti e le condizioni dei lavoratori. Particolare attenzione è stata data alla salute mentale e alla sicurezza sul lavoro, alla lotta contro la violenza e le molestie nei luoghi di lavoro e alla transizione ecologica attraverso la “green collective bargaining”.

Affrontare le crisi: giovani, salari e democrazia
L’ultimo giorno del congresso è stato dedicato alle grandi sfide del mondo del lavoro: la carenza di manodopera, la crisi del costo della vita e la precarietà giovanile. Un focus particolare è stato posto sul ruolo dei sindacati nella difesa della democrazia e nella lotta contro l’estrema destra, con il voto su una mozione specifica per contrastare la crescita dei movimenti autoritari in Europa.

Un futuro da costruire insieme
Le votazioni sulle mozioni strategiche e l’elezione della nuova leadership di UNI Europa hanno chiuso il congresso. Oliver Roethig è stato riconfermato Segretario Generale, mentre Peter Hellberg ha ottenuto un nuovo mandato come Presidente. Un riconoscimento importante è arrivato anche per la Filcams Cgil, che entra a far parte del Comitato Esecutivo di UNI Europa per i prossimi cinque anni. Il messaggio è stato chiaro: per dare più voce alle lavoratrici e ai lavoratori e garantire salari equi, serve un’azione sindacale forte e unita. Il futuro del lavoro in Europa passa dalla contrattazione collettiva e dalla capacità dei sindacati di affrontare le sfide del XXI secolo con determinazione e solidarietà.