Soddisfazione da parte di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per la firma del primo accordo integrativo del Gruppo ITX, siglato per i negozi a insegna Zara, Zara Home, Bershka, Pull&Bear, Stradivarius, Oysho, Massimo Dutti. L’integrativo, applicato agli oltre 7.200 dipendenti delle società della multinazionale spagnola è stato approvato d più del 98% dei lavoratori.
L’accordo, che avrà durata di quattro anni, presenta un importante assetto della rappresentanza sindacale, con il riconoscimento dell’assemblea retribuita, sia per i lavoratori che vi prendono parte all’interno del turno di lavoro che all’esterno, in presenza e in videoconferenza, e la definizione di tre livelli di relazioni sindacali: nazionale, territoriale e di punto vendita, con la presenza di RSU e RSA, a supporto della contrattazione nella sua varietà e specificità.
Si è fatta inoltre chiarezza sul punto relativo alle ore di assemblee, migliorando quanto previsto dal contratto nazionale e riconoscendo quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori: ci saranno 12 ore retribuite, annuali, per ogni dipendente.
Introdotti almeno due weekend liberi l’anno (migliorabili attraverso la contrattazione di punto di vendita) per i negozi che occupano più di 20 dipendenti e sabati e/o domeniche libere per tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo, e il concetto di “settimana speciale”, con la consegna dei turni ogni quattro settimane per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. In quest’ottica anche l’aggiunta di permessi retribuiti: per i genitori quattro giorni di permesso nella fase della nascita dei figli e due per l’inserimento scolastico, con la possibilità di armonizzare i turni alle esigenze del momento; due giorni di permesso poi per quanti hanno genitori over 65 e necessità di assistenza.
Le lavoratrici madri avranno massimo una prestazione in fascia di chiusura alla settimana, fino a un anno di età dei figli, e un massimo di due, fino ai due anni di età, ma potranno anche fare richiesta del “congedo parentale Cia ITX” istituito dall’accordo, che prevede la possibilità di ottenere fino a 12 mesi di permesso continuativi o frazionati, in aggiunta a quanto già previsto dal contratto in tema di maternità.
L’accordo riduce dal 20 al 18% il tetto massimo annuale dei contratti a tempo determinato per conciliare le esigenze vita/lavoro, applicando una stabilizzazione del 3%: misura che va incontro sia ad ottenere weekend liberi e sabati e domeniche libere, giornate dichiarate dall’azienda di maggior affluenza di clienti che alla procedura sperimentale per l’aumento e la diminuzione dell’orario contrattuale richiesta dai lavoratori, che ha il fine di contenere il più possibile il numero dei part-time involontari decisi unilateralmente dalla società.
Portata al 5% la soglia per l’utilizzo dei permessi studio, per un massimo di tre lavoratori per punto vendita, ed erogati i Ticket Restaurant per tutti i dipendenti che lavorino almeno cinque ore nella giornata, nella misura di 5 euro per i part time e 7 per i full time.
L’accordo introduce anche un Premio Variabile Aziendale di 500 euro se il budget operativo supera il 2.5%, e di 1000 euro se supera il 5%.
Questo Accordo definisce una organizzazione del lavoro condivisa con le parti sociali, e non più demandata unicamente alla decisione aziendale: Filcams, Fisascat e Uiltucs dopo oltre un anno di trattative e azioni conflittuali all’interno dei negozi sono riuscite a far comprendere all’azienda che i profitti che ogni anno questa società raggiunge sono il frutto dell’impegno e della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori che svolgono la propria attività lavorativa ogni giorno.
“Durante tutta la trattativa, che è durata oltre 1 anno, il NOI è stato agito in ogni singolo passaggio sia durante le riunioni con l’azienda che all’interno di ogni singolo negozio – commenta Vanessa Caccerini, Filcams Cgil nazionale – e questo modo di lavorare ha permesso di arrivare da un testo che prevede sia miglioramenti nella qualità vita/lavoro che ritorno economico per le lavoratrici e i lavoratori”.