L’intervento del segretario generale di filcams Cgil all’Assemblea intersettoriale unitaria
“Essere insieme oggi è importante, è urgente ed è necessario, non è più il momento di diversivi tattici, di aperture interlocutorie, di giri di parole, ora possiamo finalmente dirlo: siamo pronti alla mobilitazione! Filcams, Fisascat E Uiltucs sono pronte alla mobilitazione e con noi migliaia di delegate e di delegati, centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori.” Sono le parole chiare, forti che Fabrizio Russo segretario generale della Filcams pronuncia a chiusura dell’Assemblea intersettoriale unitaria a Bologna.
“Siamo qui insieme, per fare, agire, lottare, mobilitarci: due, tre, quattro, cinque anni, senza rinnovi contrattuali non hanno alcuna giustificazione. I contratti nazionali, tutti e 15 i contratti nazionali in discussione, devono essere rinnovati!”“Le imprese, le multinazionali, i grandi gruppi, le catene, le società attente e sollecite a preservare la loro reputazione più nel rapporto con i clienti che non con i propri dipendenti, e nascondono, o credono di nascondere, la realtà dei loro retrobottega, delle cucine, dei magazzini, degli appalti, delle cooperative, del lavoro nero, dei contratti “pirata”, delle condizioni di lavoro irregolari a cui costringono quelli che non considerano neppure lavoratori, ma semplici prestatori d’opera, o inservienti se non addirittura servi.”
Se non ci saranno sviluppi, sostanziali, concreti, reali, già nei prossimi giorni, già nelle prossime settimane, rispetto alle trattative, avremo modo e cura, contestualmente al piano della mobilitazione, di muoverci anche sul piano della comunicazione, delle campagne, sulla reputazione, sulla credibilità, sulla totale assenza di responsabilità di chi si è prefisso il solo scopo di osteggiare il rinnovo dei contratti e di peggiorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dei nostri settori. perché si sappia, perché l’opinione pubblica sappia, perché il paese sappia che cosa sta succedendo dalle “nostre parti”.
Il bullismo contrattuale di questi soggetti deve essere arginato, perchè la qualità dell’occupazione, la sostenibilità delle condizioni di lavoro sono le priorità.E se fosse, se servisse, se servirà e avrà un senso, la nostra mobilitazione passerà dalla denuncia permanente, dalle attività sui territori, dalla contestazione puntuale degli abusi, allo sciopero: i modi, le azioni, i luoghi della mobilitazione adesso li decidiamo noi.”
“Procediamo uniti, composti, a nome di 7 milioni di lavoratrici e di lavoratori, con le loro famiglie” conclude il segretario “è una mobilitazione per salvare i valori e le prerogative non solo del lavoro, ma della democrazia. Il 2023 deve essere l’anno di rinnovo dei contratti.”
Il momento è arrivato: prendiamoci quello che ci spetta, prepariamoci alla mobilitazione!