Nei primi cinque mesi del 2014 il numero di imprese del terziario di mercato che cessano l’attività continua ad essere superiore a quello delle nuove iscrizioni (in pratica, per ogni nuova apertura ne chiudono due) anche se il saldo tra aperture e chiusure, che continua ad essere negativo, risulta in leggero rallentamento rispetto all’anno scorso (-52.716 unità contro -55.815 dei primi 5 mesi del 2013).
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sulla demografia delle imprese del mese di giugno realizzato dall’Ufficio Studi Confcommercio, strumento di analisi quadrimestrale sui cambiamenti nella struttura produttiva del terziario di mercato attraverso il monitoraggio dei flussi mensili delle iscrizioni e delle cancellazioni di imprese presso gli uffici delle Camere di Commercio.
Il saldo negativo dei primi cinque mesi dell’anno si è lievemente ridimensionato rispetto ai primi cinque mesi del 2013 per effetto di un calo delle cessazioni, mentre il numero delle nuove iniziative imprenditoriali è rimasto sui medesimi livelli dei primi cinque mesi dello scorso anno.
Particolarmente consistente il saldo negativo del Mezzogiorno dove il sistema imprenditoriale sembra fortemente indebolito dalla recessione. In questa ripartizione il numero di cancellazioni è rimasto identico a quello dello stesso periodo dell’anno precedente mentre per le iscrizioni si è registrato un incremento di lieve entità.
Nel Nord-Ovest e nel Nord-Est il saldo negativo si è attenuato rispetto allo stesso periodo del 2013 grazie ad un calo delle cancellazioni, mentre il Centro evidenzia un peggioramento. A livello regionale nei primi cinque mesi del 2014 Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Campania e Sardegna si distinguono per una riduzione del proprio saldo negativo rispetto al 2013, mentre Lazio e Sicilia registrano un saldo più pesante. Il flusso delle iscrizioni presenta incrementi significativi in Veneto, Liguria, Umbria, Campania, Sicilia e Sardegna.
(fonte: ADNKRONOS)