Scaduto a dicembre del 2014, con un “buco” contrattuale di cinque anni, lo scorso 26 novembre è stato finalmente siglato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale per i dipendenti di proprietari da fabbricati. Le parti (Confedilizia, filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs) hanno trovato un accordo che accoglie le richieste dei lavoratori, in un settore profondamente cambiato negli ultimi anni. Ad un aumento salariale medio di 50 euro si affiancano dei sostanziali miglioramenti nel trattamento delle indennità di servizio e della carenza in malattia.
“Possiamo ritenerci più che soddisfatti – afferma Sandro Pagaria, che per Filcams ha condotto la trattativa di rinnovo – per aver raggiunto, seppur faticosamente, un buon equilibrio tra le diverse posizioni, rstituendo ai tanti lavoratori del settore un Contratto che prevede non poche migliorie economiche”.
I 50 euro di aumento salariale sono riferiti alle categorie A3 e A4, riparametrati per le altre, e saranno erogati in due tranche il primo gennaio 2020 e il primo gennaio 2021, con una massa salariale complessiva di 1.625 euro in due anni, cui va aggiunto un ulteriore aumento di 5 euro a partire dal primo gennaio 2022 da destinarsi al al welfare, in particolare alla copertura dell’assistenza sanitaria complementare per i familiari dei lavoratori.
“L’accordo sul contratto nazionale – dice ancora Pagaria – segna un punto anche sulla questione del riconoscimento dell’indennità economica per la malattia e delle indennità per il trattamento dei rifiuti condominiali e il ritiro di raccomandate e pacchi per conto degli inquilini”.
Nel dettaglio, le indennità di malattia vengono così modificate:
- riduzione del periodo di carenza da 3 a 2 giorni;
- dal 3° al 20° giorno corresponsione del 60% della retribuzione globale giornaliera in luogo dell’attuale 56%;
- dal 1° gennaio 2020, copertura economica anche dei 2 giorni di carenza in caso di assenze di durata superiore ai 9 giorni (in luogo dei 14 attualmente previsti);
- dal 1° gennaio 2021, copertura economica anche dei 2 giorni di carenza in caso di assenze di durata superiore agli 8 giorni (in luogo dei 9).
Sulle indennità per il trattamento rifiuti e ritiro raccomandate e pacchi:
- in aggiunta alle indennità già previste, al lavoratore cui sia assegnata anche la mansione della lavatura dei bidoni utilizzati per la raccolta rifiuti sarà corrisposta un’ulteriore indennità di 0,50 € per ciascuna unità immobiliare a decorrere dal 1° gennaio 2020;
- ferme restando le indennità previste per la sola funzione di ritiro della posta raccomandata (sia per immobili a prevalente uso abitativo che non abitativo), nel caso in cui al lavoratore venga assegnata la mansione di ritiro anche dei pacchi, dal 1° gennaio 2020, sarà riconosciuta una indennità di un euro a nucleo per edifici a prevalente uso abitativo e 1,30 euro a nucleo per edifici a prevalente uso non abitativo.
I portieri interessati dal rinnovo sono circa 40mila “impiegati in un settore – spiega ancora Pagaria – in forte difficoltà negli ultimi anni, viste le tante dismissioni immobiliari e l’aumento delle privatizzazioni dei condomini, con forti tagli sul servizio di portierato e, quindi di conseguenza, sull’occupazione. La figura del portiere di condominio continua ad essere molto importante per la gestione e la sicurezza degli immobili, un ruolo e un servizio sociale troppo spesso sottovalutato”.
“Il rinnovo del contratto nazionale di settore – conclude Pagaria – vuole valorizzare chi ogni giorno offre servizi fondamentali all’interno degli stabili, rispondendo alle esigenze dei lavoratori e ai cambiamenti del lavoro.”
Il contratto nazionale siglato avrà validità dal 1° gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2022.