Il Turismo è un arcipelago estesissimo di problemi e opportunità che impone da sempre alla Filcams un super lavoro per garantire diritti e tutele al singolo lavoratore ed esige un’attenzione e una cura sempre più centrali nell’elaborazione politica.
Il lavoro nel turismo ha tante zone d’ombra, tante forme di irregolarità fuori i confini della legalità, spesso accettate dai giovani per mancanza di informazioni ed esperienza, ma anche dai meno giovani per necessità e riuscire ad intercettare i lavoratori non è così semplice; in particolare durante la stagione estiva quando aumentano gli addetti del settore.
Per 8 anni, ogni estate, la Filcams Cgil ha lanciato campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle lavoratrici e ai lavoratori stagionali del turismo. Campagne da artigianali ad empiriche che si sono via via affinate diventando sempre più incisive e sempre più utili.
Nel 2019, la Filcams Cgil ha presentato “Backstage, il lavoro che non vedi vale”, ideata grazie alla sinergia della rete dei comunicatori regionali della categoria con il supporto dell’Agenzia di comunicazione Redesign.
“Con BACKSTAGE abbiamo trascorso l’estate sui litorali di tutta Italia inaugurando la nostra personalissima declinazione de il sindacato di strada: il sindacato di spiaggia” a raccontarlo è Cristian Sesena, che negli ultimi anni ha seguito il settore in qualità di segretario nazionale Filcams Cgil. “Abbiamo parlato con i lavoratori e con i turisti, abbiamo offerto aperitivi, abbiamo creato momenti aperti di discussione e confronto, siamo stati non solo coi piedi nella sabbia rovente, ma anche ben radicati per terra, al mare come sui laghi e nelle piazze delle città d’arte.”
“Abbiamo cioè dato gambe, fiato e vita alla nostra campagna, portando le immagini social alla realtà, producendo un’azione di disvelamento delle condizioni di lavoro di chi in estate garantisce a tutti noi la nostra agognata vacanza. L’abbiamo fatto con la passione di delegati e strutture territoriali che dobbiamo ringraziare. Il quadro che ne è emerso, una volta tolta la patina luccicante degli happy Hours e delle cene vista mare, è proprio quella della vacanza nel senso etimologico del termine; VACANZA intesa come ASSENZA dai diritti di più di un milione di lavoratrici e lavoratori.
Un’assenza che spesso prende la forma di un preoccupante vuoto di condizioni minime di dignità del lavoro.”
Più di 100 banchetti organizzati in altrettante località turistiche, da Gardaland a Ragusa, dalle coste della Sardegna fino alla riviera romagnola, l’impegno dei territori è stato davvero importante e superiore ad ogni aspettativa, ed ha permesso una forte presenza e vicinanza ai lavoratori. Ma soprattutto, ancora più forte è il riscontro avuto a fine stagione estiva, nelle sedi territoriali dove in molti si sono riversati per avere un supporto per la richiesta della Naspi.
“BACKSTAGE non andrà mai in vacanza” prosegue Sesena, “proseguirà anche per la stagione invernale e si contraddistinguerà per una sorta di stakanovismo nella denuncia, ma anche nella proposta e nella elaborazione di nuove e più alte soglie di diritto per i lavoratori del settore.”
Perché il turismo non è solo stagionalità: “Ci siamo convinti che solo un cambio di paradigma nel pensare in maniera organica a tutte le innumerevoli variabili che lo contraddistinguono, possa determinare una decisa inversione di rotta nel quadro più legato al lavoro che, non ci nascondiamo, è ancora altamente problematico”.
Dopo aver limitato i danni della frantumazione dei contratti nazionali e con loro delle relazioni industriali con le controparti così come eravamo abituati a conoscerle, registriamo che alcune delle stesse parti datoriali (Federalberghi e Confindustria) siano ancora senza un’idea su come approcciare la nuova stagione contrattuale.
“Serve una azione culturale nuova” conclude Sesena, “serve una volontà di costruire attraverso la contrattazione regole nuove per il settore. In tutti i nostri comparti ma in questo in particolare, la centralità del Contratto Nazionale va difesa, protetta ed estesa.”