La procedura partirà il 15 settembre e avrà una durata di 30 giorni, durante i quali chi occupa irregolarmente lavoratori migranti avrà la possibilità di sanare la propria posizione evitando le sanzioni penali e amministrative previste per legge.
Tutta la procedura di emersione comporta costi non marginali: tutto l’impianto ruota intorno all’idea di fare cassa piuttosto che alla volontà di far emergere le condizioni individuali di costrizione e di irregolarità, ed ancora una volta emerge la posizione di debolezza consegnata al lavoratore.
I nostri settori saranno coinvolti in maniera massiccia da questa procedura, non solo per quanto attiene il lavoro domestico, ma anche nei settori a più alta incidenza di lavoro migrante e irregolare (turismo, pubblici esercizi, servizi).
La CGIL, di concerto con il patronato INCA, sta attrezzando le proprie sedi per assistere datori di lavoro e lavoratori in questa procedura, in alcuni casi anche in collaborazione con la Filcams e con gli sportelli dedicati al lavoro domestico che la nostra categoria organizza in varie sedi territoriali.