Oltre 46 mila aziende per un volume d’affari annuo di circa 24 miliardi di euro. Bastano due dati, elaborati dalla Confcommercio del Veneto, per raccontare l’importanza del terziario di mercato nella provincia di Venezia. Commercio, turismo, trasporti, servizi di informazione e di comunicazione, attività immobiliari, servizi alle imprese, trascinano l’economia del territorio, producendo una ricchezza pari all’8 % di quella complessiva della regione. Eppure il Veneziano può e deve fare molto di più sotto questo fronte, in particolare per quanto riguarda l’ambito più innovativo e performante, quello dell’Information and Comunication Technology. In tale segmento infatti, la nostra provincia arranca, almeno rispetto alle altre realtà regionali. Le imprese che si occupano di servizi di informazione e di comunicazione, all’interno dei quali rientra l’Ict, sono 1.437, il 15% di quelle presenti in tutto il Veneto, ma producono un volume d’affari di 343milioni di euro, neppure il 9% del volume prodotto nella regione.
Il territorio veneziano si consola ovviamente con il turismo, che lo pone in prima posizione per quanto riguarda l’occupazione di alloggi e la ristorazione. Podio più alto per numero di imprese e affari pure nel settore dei trasporti e del magazzinaggio. Però in tanti altri comparti del terziario di mercato, la provincia si colloca davanti solo a Belluno e Rovigo. È quinta per volume d’affari nell’ambito del commercio di autovetture, nelle attività finanziarie e assicurative, in quelle immobiliari, nel commercio all’ingrosso. Quarta nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, terza nel commercio al dettaglio.
(fonte: La Nuova Venezia)