Cgil, Cisl e Uil unite, insieme a Confprofessioni, per sensibilizzare l’opinione pubblica e il Governo sulle problematiche occupazionali nel settore delle libere professioni.
Le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil insieme a Confprofessioni, la Confederazione italiana dei liberi professionisti, con una conferenza stampa congiunta, hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di ampliare la sfera delle tutele anche alle lavoratrici e lavoratori degli studi professionali, un mondo popolato da centinaia di migliaia di praticanti, tirocinanti, dipendenti, collaboratori, partite iva.
Una richiesta che arriva all’indomani della decisione delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, che hanno dato voto favorevole alla riammissione degli studi professionali tra i beneficiari della Cassa integrazione in deroga.
“Gli studi professionali sono un settore importante” ha afferma Franco Martini segretario generale della Filcams Cgil, intervenendo alla conferenza stampa, “un mondo frammentato formato da tanti giovani e donne, con elevata professionalità. Ma l’attività di queste figure spesso non è regolamentata e le loro condizioni variano da caso a caso. È indispensabile aumentare le loro tutele, offrire garanzie e strumenti di sostegno al reddito che possano garantire loro un supporto in una fase di difficoltà, riconoscendo il valore del loro contributo al mondo lavorativo.”