Le imprese commerciali, soprattutto nei centri storici, stentano sempre di più a conservare l’attività ma c’è un’ampia area del terziario che fatica a trovare professionalità adeguate come addetti alle vendite ed alla ristorazione esperti e disponibili a turni di lavoro atipici, esperti in web e utilizzo dei social network con conoscenza adeguata delle principali lingue straniere. E’ quanto emerge da una rilevazione sul fabbisogno occupazionale del terziario in provincia di Treviso eseguita da un nuovo centro studi chiamato Ebicomlab, sostenuto dall’ente bilaterale Ebicom.
La rilevazione è stata eseguita nei mesi scorsi e riguarda le aspettative delle unità imprenditoriali rispetto all’assorbimento di nuova manodopera. Secondo i dati raccolti, le attivazioni di nuovi contratti di lavoro nel 2013 dovrebbe aver raggiunto le 11.500 unità, per il 60% in forma di rapporto dipendente. Un altro 29% è configurabile come lavoro interinale ed un 4,5% come occupazione a progetto. Rispetto al passato risulta più marcata la tendenza alla selezione delle capacità professionali e dell’istruzione scolastica. Per il 50% i nuovi contratti sono a vantaggio di persone con almeno il diploma di scuola media superiore mentre la laurea è posta come condizione nel 14% dei casi, soprattutto nel segmento dei servizi.