Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL nel confermare il giudizio critico già espresso dalle rispettive confederazioni hanno manifestato viva preoccupazione per la tenuta occupazionale del settore delle Farmacie Private e Pubbliche.
“Siamo di fronte infatti non solo a provvedimenti ben lontani dall’intervenire in un contesto di invarianza dei servizi ai cittadini”, affermano i sindacati “ma per quanto riguarda la filiera del farmaco, è l’ennesimo taglio pieno di conseguenze tra cui la progressiva perdita del ruolo di presidio sociale e sanitario delle farmacie che rischiano sempre più di assomigliare a esercizi commerciali.”
A questo punto è essenziale ribadire che la dispensazione del farmaco è, e deve rimanere, un servizio pubblico e che il suo cardine, la pianta organica delle farmacie, deve assolutamente rispondere a criteri di servizio per i cittadini e di copertura di tutto il territorio nazionale, anche quello meno ricco e meno popolato.
Da tempo il sindacato richiede investimenti e non tagli. È ormai non più rinviabile un ridisegno normativo complessivo della dispensazione finale del farmaco, che preveda un ruolo attivo di proposta delle parti sociali e che salvaguardi e promuova la buona occupazione e difenda la funzione primaria della farmacia nel nostro paese: garantire un servizio di tutela della salute dei cittadini.