Il 7 luglio a Roma è stata siglata l’ipotesi di accordo del nuovo CCNL delle “Farmacie Speciali – Assofarm”. L’accordo riguarda oltre 2000 lavoratrici e lavoratori occupati presso le circa 1700 farmacie comunali presenti sul territorio nazionale.
È un accordo che arriva dopo una lunga trattativa, iniziata formalmente lo scorso mese di ottobre ma che in realtà ha radici molto lontane, dalla scrittura della piattaforma sindacale del 2016. Un periodo molto lungo che ha visto grandi cambiamenti nel settore, accelerati dalla crisi sanitaria conseguente alla pandemia del 2020.
Ricordiamo i termini dell’accordo.
Trattamento economico: aumento di 113 euro a regime per il 1° livello, erogati in tre tranche: 80 euro nel mese di luglio 2022, 18 euro nel mese di luglio 2023 e 15 euro nel mese di luglio 2024. A titolo di una tantum, con il titolo di indennità forfettaria di rinnovo contrattuale, sarà riconosciuto un importo di 500 euro sempre al 1° livello, da riparametrare per gli altri, erogato in due tranche uguali di 250 euro nel mese di luglio 2022 e nel mese di gennaio 2023. Aggiornate anche le indennità riconosciute ai quadri aziendali.
Wellfare: con decorrenza dal 1° luglio 2022, viene incrementato dello 0,5% il contributo a carico del datore di lavoro (portato all’1,5%) in caso di adesione del dipendente al fondo di previdenza complementare Previambiente.
Mercato del lavoro: è stato definito un articolato che demanda alla contrattazione di secondo livello la flessibilità, finalizzata a gestire i picchi di lavoro nelle località a prevalente vocazione turistica, attraverso il ricorso ai contratti a tempo determinato.
Classificazione del personale: alla luce delle significative riforme in ordine alle attività che possono essere esercitate nell’ambito della farmacia dei servizi, le parti hanno condiviso la costituzione di una Commissione Paritetica che avrà il compito di monitorare l’evoluzione normativa e le conseguenti applicazioni, nella Farmacia dei Servizi, indicando proposte di implementazione e/o adeguamento della classificazione del personale dipendente.
L’intesa conferma la validità della contrattazione di secondo livello, disciplinando ambiti di intervento e tematiche demandate, con la titolarità affidata alle RSA/RSU congiuntamente alle organizzazioni sindacali territoriali.
Nel contratto sono stati apportati alcuni aggiornamenti normativi sul part time, ed è stata modificata la normativa sulla reperibilità, ampliando l’utilizzo dello strumento anche a farmacie con più di un dipendente.
Infine, novità di grande importanza sociale, è stata introdotta la norma sui congedi per le donne vittime di violenze, ampliando il periodo di congedo retribuito dai 3 mesi previsti dalla normativa di legge ai 6 mesi concordati nel testo contrattuale.
La negoziazione è stata complessa e ha avuto alcuni momenti di notevole tensione: Assofarm ha tentato in più occasioni di introdurre delle novità contrattuali che avrebbero ridotto il valore dei trattamenti normativi che l’ipotesi di accordo oggi prevede. Clamoroso in tale contesto è stata la battaglia sulle ore di permesso ROL: il tentativo, fatto dalla delegazione trattante Assofarm, di monetizzare, con cadenza mensile, tali permessi, negandone nei fatti la possibilità di utilizzo, è stata respinta con grande forza da tutte le lavoratrici e lavoratori nel corso delle mobilitazioni. Essere riusciti a portare l’associazione datoriale a rinunciare a tale obiettivo ha sbloccato la trattativa imprimendo una importante accelerazione.
Le mobilitazioni hanno permesso complessivamente di spostare le valutazioni aziendali anche sugli aumenti salariali – che consentono, dopo anni di mancati riconoscimenti, di riavviare la dinamica salariale, pur con il dato di inflazione attuale difficile da arginare nei suoi effetti immediati sul potere di acquisto delle persone – e sull’erogazione dell’una tantum, e hanno permesso di definire un contratto che ha portato anche ad alcune novità positive sul piano dei diritti.
Fondamentale, quindi, nel corso della trattativa è stata la capacità di mobilitazione che le lavoratrici e i lavoratori, insieme alle strutture territoriali, hanno avviato e agito a supporto del rinnovo.
Adesso la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori nella consultazione che si svolgerà nel corso delle assemblee aziendali e territoriali, per esprimere la propria opinione sul testo dell’ipotesi di contratto e i suoi contenuti.