È successo ai lavoratori del punto vendita Sigma di Ozieri, grazie all’intervento risolutivo della Filcams Cgil di Sassari
È possibile ribaltare completamente una situazione che sembrava ormai chiusa e senza speranza? A quanto pare si, perché è quello che la Filcams Cgil di Sassari è riuscita a fare nel punto vendita Sigma di Ozieri.
Il destino degli otto dipendenti del supermarket sembrava segnato. “Erano figli di un’unica azienda che è entrata in crisi e ha frammentato i punti vendita dandoli in gestione a cooperative, ciascuna con otto, massimo 10 dipendenti – racconta Maria Teresa Sassu, segretaria generale della Filcams Cgil di Sassari – che in quel momento si sono trovati a perdere le tutele previste per le aziende con più di 15 dipendenti”.
È così che i lavoratori di Ozieri un anno fa vengono invitati a dimettersi dalla cooperativa che allora gestiva il punto vendita, entrata a sua volta in crisi, con la promessa di venire poi assunti da una neocostituita società. “I lavoratori si dimettono, senza comunicarci niente – spiega Sassu – perdono così i privilegi che gli avrebbero permesso di tornare alla casa madre in caso di difficoltà e vengono assunti dalla Duemmegi, che però nell’arco di un anno si rende conto di non avere sufficienti margini di guadagno e dall’oggi al domani, senza preavviso, chiude l’attività”.
È la mattina del 7 marzo quando Maria Teresa viene contattata dai lavoratori, che le raccontano di essersi recati sul punto vendita e di aver trovato le serrande abbassate e un cartello che annunciava la cessata attività. Sente allora la Duemmegi, che le dice che avrebbe pagato il dovuto per il mancato preavviso e liquidato regolarmente i lavoratori, ma che aveva già pronte le lettere di licenziamento.
La vecchia società intercetta la nuova che si era proposta, rinegoziando il canone di affitto con i proprietari dei locali, mentre la Filcams indaga con il sindaco la possibilità di agevolazioni fiscali.
Maria Teresa Sassu spiega ai lavoratori che avrebbe fatto il possibile perché fossero riassunti, ma che non poteva farsi garante del mantenimento degli orari di lavoro e dei livelli di inquadramento. “Quello che ho preteso, e ottenuto, è stata l’applicazione del Contratto nazionale siglato da Confcommercio con Filcams, Fisasat e Uiltucs”.
Il punto vendita ha riaperto il 15 marzo “con una nuova luce – dice Maria Teresa Sassu – perché il negozio è stato risistemato. I clienti sono stati subito numerosi e i lavoratori sono contenti di essere tornati in così breve tempo al loro posto”.