L’illegalità può manifestarsi in tante forme nei settori del commercio, del turismo e dei servizi – dalla presenza della mafia all’irregolarità delle imprese, allo sfruttamento del lavoro individuale – toccandone i diversi comparti. Si tratta di fenomeni in continua evoluzione, difficili da circoscrivere, che è necessario monitorare e approfondire per realizzare interventi in grado di affrontarli in tutte le loro ramificazioni.
La Filcams Cgil, con il supporto di Ce.Mu. Centro Multiservizi, del Centro Studi Filcams Cgil e e della Fondazione Di Vittorio, ha avviato un percorso interdisciplinare di osservazione e di studio, avvalendosi dei contributi di una rosa di ricercatori che hanno già analizzato e approfondito in più occasioni le caratteristiche strutturali e le mutazioni dei tre settori.
Mercoledì primo dicembre verrà presentato il frutto del lavoro dell’osservatorio, il primo rapporto su “L’illegalità nei settori del commercio, turismo e servizi”, un corpus analitico che traccia una mappa della diffusione del fenomeno e ne indaga i meccanismi: uno strumento prezioso per la definizione di un approccio fattivo al problema, dal punto di vista normativo, sociale, politico ed economico.
Alla presentazione (trasmessa in diretta sul canale @FilcamsCgilNaz di Facebook) prenderanno parte il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il magistrato Alfonso Sabella, la ex presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi e la segretaria generale della Filcams Maria Grazia Gabrielli. Il dibattito sarà moderato dal conduttore di Rai3 Marco Carrara.
Gli Esperti e i loro contributi nel volume
Apre il volume il contributo di Laura Calafà, la quale affronta con una prospettiva giuslavoristica la natura multidimensionale del fenomeno dell’illegalità.
Stefania Pellegrini focalizza l’attenzione sulla fase di emergenza determinata dalla pandemia di Covid-19 e analizza le strategie possibili adottate dalle mafie per trarre vantaggio dalle fragilità sociali ed economiche, considerando anche la commistione crescente tra la criminalità organizzata e la criminalità comune.
Luca Pellegrini approfondisce un ulteriore elemento di complessità dell’illegalità nei settori del terziario, partendo da un elemento caratterizzante, strutturale, dell’economia di mercato: la sua natura dinamica e trasformatrice, con una perenne distruzione del vecchio, sostituito dal nuovo.
Stefano Landi e Paolo Roca Rey analizzano l’illegalità nelle attività turistiche, considerate particolarmente a rischio in seguito alla crisi determinata dalla pandemia di Covid-19.
Marco Paggi mostra come l’illegalità possa assumere forme intense e capillari, indagando il caso del lavoro domestico e di cura, ormai prevalentemente demandato a persone immigrate e contrassegnato da un radicato e diffuso sfruttamento
Marco Omizzolo evidenzia la natura della «violenza infrastatale» agita della mafia, quella di un potere interno allo Stato che vuole condizionarlo, capace di intervenire e svilupparsi mediante la capacità di dialogare e accordarsi con referenti pubblici e privati.
L’intervento di Omizzolo dialoga con quello di Paolo Borrometi, il quale approfondisce l’analisi delle agromafie percorrendo le diverse fasi della filiera agricola nelle quali le mafie gestiscono i propri affari illegali.
Pierdanilo Melandro, partendo dall’esperienza di «appaltista pubblico», affronta il tema del rapporto con le istituzioni, analizzando le condotte sensibili sulle quali è necessario porre attenzione per contrastare l’illegalità nel settore dei contratti pubblici.
Beppe De Sario e Daniele Di Nunzio analizzano le strategie di contrasto all’illegalità nel commercio, turismo e nei servizi messe in atto dai sindacati, considerando tre ambiti di intervento: campagne, protocolli territoriali e accordi aziendali.