Alla fine del secondo trimestre, dopo aver registrato una leggera contrazione lo scorso maggio per la prima volta in 17 mesi, l’attività economica del settore terziario in Italia torna a crescere. Buone notizie sono state segnalate anche sul fronte occupazionale, segnando il più rapido tasso di crescita degli organici del 2016. Tuttavia, visto che l’inflazione dei costi è accelerata al record su 13 mesi mentre le tariffe sono diminuite, l’indagine ha indicato una riduzione dei margini.
L’Indice Markit delle Attività, che con una singola domanda chiede alle aziende campione di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, si è posizionato a giugno su 51.9, in rialzo da 49.8 di maggio. Tale valore indica una nuova crescita dell’attività economica del settore terziario, anche se ad un tasso di espansione solo moderato.
La crescita del flusso di nuovi ordini di giugno è aumentata al ritmo più rapido in quattro mesi, con alcune aziende campione che hanno rilevato un generale rafforzamento della domanda e l’acquisizione di nuovi clienti. Tuttavia le commesse acquisite (sia in lavorazione che non ancora iniziate) delle aziende del terziario italiano sono diminuite per il decimo mese consecutivo e ad un tasso più rapido di maggio.
Un fattore che ha aiutato le aziende a tenere sotto controllo il carico delle commesse è stato l’aumento dei livelli occupazionali. Giugno ha registrato un aumento degli organici per il nono mese consecutivo, al tasso più rapido dell’anno in corso.
Le tariffe applicate a giugno dalle aziende del settore terziario sono diminuite, proseguendo un trend cui abbiamo assistito mensilmente da agosto 2011. Il tasso di contrazione è stato netto e nel complesso in linea con quello registrato in ognuno dei due mesi precedenti. Tra le ragioni citate per la riduzione dei prezzi sono state incluse pressioni concorrenziali e sforzi per incentivare l’entrata di ordini.
Le tariffe applicate sono state ridotte nonostante il forte aumento mensile del carico dei costi, collegato dalle aziende a pressioni salariali e al maggior costo del petrolio. Il tasso di inflazione dei costi, accelerato per il terzo mese consecutivo, che le aziende del terziario hanno dovuto affrontare è stato di fatto il più forte in più di un anno.
In ultimo, l’indagine di giugno ha indicato un infiacchimento della fiducia del settore terziario sulle prospettive di attività economica per il prossimo anno. Sebbene il numero delle aziende che si aspetta una crescita della produzione sia rimasto maggiore rispetto a quante prevedono un calo, il livello generale di ottimismo segnalato è stato il più basso in 10 mesi.