Il 48% delle imprese italiane del terziario non riesce a fare fronte ai propri impegni finanziari. In difficoltà nel pagare i propri fornitori, le tratte in banca, o a fare fronte agli oneri contributivi e fiscali soprattutto le imprese del Sud. I dati emergono dall’Osservatorio credito regionale di Confcommercio, per il secondo trimestre del 2014. Finanziamenti con il ‘contagocce’ al Sud, dove la quota di imprese che non riescono a fronteggiare autonomamente il proprio fabbisogno finanziario è particolarmente elevata, come nel caso della Calabria, il 54,8%, e della Sardegna, con il 54%, che registrano tassi più che doppi rispetto alle imprese del Friuli Venezia Giulia, al 26,7%.
La ‘forbice’ Nord-Sud si conferma anche nella quota di imprese che si rivolgono alle banche per avere un finanziamento: rispetto ad una media nazionale del 15,9%, in Lombardia sono il 23%, in Friuli Venezia Giulia il 22,6%, in Piemonte il 18%. Nelle regioni meridionali le percentuali sono tutte comprese tra il 10% di Calabria e il 12% di Sicilia e Campania. Un’Italia “spaccata in due” con quasi il 10% di imprese finanziate in Lombardia e Friuli Venezia Giulia e poco più di 1 impresa su 100 in Molise, Basilicata e Sardegna.
E’ dunque evidente – conclude la ricerca – che in una fase di perdurante stretta creditizia per le imprese del terziario di mercato, la maggiore debolezza strutturale del contesto economico e produttivo del Mezzogiorno accentua ulteriormente le difficoltà di accesso al credito del sistema imprenditoriale nel complesso, contribuendo ad aumentare la distanza di quest’area dal resto del Paese.
(fonte: Adnkronos)